E dicono di me cose che forse non hanno senso, che forse non sono vere e che non mi somigliano.
Cose che mi colpiscono, mi lasciano senza parole e mi imbarazzano un po’, ma che in fondo al cuore spero siano vere, perché mi piace quell’immagine lì, che le persone vedono in me.
Qualcuno, ma non ricordo chi, diceva che il poeta (in questo caso lo scrittore, anche se lui non vorrà ammetterlo) è colui che dice in poche parole quello che la gente comunemente pensa, esprimendosi in modo immediato e armonioso.
Ed è successo così ieri, parlando con un amico che mi ha sparato lì, tra il “ciao come stai?” e “che caldo che fa”, due definizioni di me che oserei chiamare paralizzanti.
Ha detto che sono “un bel progetto di donna” e che si sente che mi sto “guadagnando la vita”. Sono rimasta basita, perché ero lì che elencavo il garbuglio di pensieri che mi girano in testa in questi giorni… e il miscelatore, il levigatore, l’idraulico, l’imbianchino e bla bla blaaaa fiumi di parole senza senso, legate da un’unica nenia e lui che sbuca con queste parole.
Mi sono sentita rimpicciolire come nei cartoni animati giapponesi, ma mi sono trovata a sorridere. In realtà non so se sono un “bel progetto di donna”, non mi sono mai posta il problema. Faccio le cose perché le sento nel cuore e nell’anima. Mi sento la vita scorrere tra le mani e non voglio lasciare pagine bianche nel mio diario. Vorrei arrivare a 30anni, vivendo una vita che non è da 15enne. Voglio il mio nido, la mia libertà, il mio talamo, il mio compagno, i miei sogni e le mie realtà. Forse voglio troppo, forse vivrò sempre in salita, sempre in prova, però non conosco altri modi per vivere i miei giorni. Devo sapere perché mi alzo, amo, corro, impreco e rido, non sopporterei sentirmi parcheggiata in attesa di un futuro alla harmony.
E non so se tutto questo significhi “guadagnarsi la vita”… però mi piace.
p.s. Grazie…. E tu sai a chi e perché