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e il naufragar m'è dolce in questo mare

Mese

luglio 2004

ME NE VADO

finalmente ci siamo arrivati, valigie chiuse e pace con il mondo, vado rinasco e torno spero di trovarvi tutti qui. Ungigamegabbraccio e buone vacanze a tutti di cuore!!!!

 

SIAMO CHIUSI PER FERIE!!!!!

ME NE VADO

finalmente ci siamo arrivati, valigie chiuse e pace con il mondo, vado rinasco e torno spero di trovarvi tutti qui. Ungigamegabbraccio e buone vacanze a tutti di cuore!!!!

SIAMO CHIUSI PER FERIE!!!!!

Ieri sera ho scoperto che anche mia sorella scrive. Non so se abbia un blog o se scrive solo per se. Non l’ho fatto per spiarla, aveva lasciato il pc acceso (come al solito) e quando sono andata a spegnere ho visto il suo scritto, lodevole tra l’altro. E’ fatta così inizia sempre tante cose, "fa il grosso" e poi lascia che ai dettagli ci pensino gli altri. Forse è un suo modo per chiedere il aiuto. E’ preoccupata anche lei per la chiusura della ditta, come biasimarla. L’impresa di famiglia è stata la nostra terza sorella, quella più viziata, quella che ci ha sempre portato via papà, che ha condizionato la vita di tutti noi. Per lei è forse più difficile: ha vissuto la scissione, i tradimenti, il cambio generazionale, l’indipendenza e forse è anche un po’ la sua creatura. Mi sono fossilizzata a pensare a come cambierà la mia vita nei prossimi mesi e non ho poi pensato molto alla sua malinconia, sarà che siamo tutti saturi di quest’anno così intenso. Io in un modo o nell’altro m’inventerò qualcosa, alla fine sembra sempre che alle persone grasse non possa capitare nulla di grave. Rimbalziamo tra i problemi protetti dai nostri cuscinetti e, alla fine, troviamo sempre un motivo per sfoderare il nostro sorriso.

Non so come sarà per lei, se le basterà la famiglia. Alla fine siamo fortunate, me ne rendo conto, c’è data possibilità di scelta. Papà andrà in pensione e si godrà una vita della quale non sospetta nemmeno l’esistenza. Però sì, la malinconia resta per un ciclo di vita che si conclude. Ho sempre abbracciato papà rincorrendolo da un cantiere all’altro ed era forte, deciso, grintoso e maledettamente bravo nel suo lavoro. Quante volte ci siamo scontrati perché lo volevo per me…

Ora mi trovo, mio malgrado, a pensare "che sarà di noi?" e per la prima volta in modo concreto, penso all’eventualità che i miei genitori invecchino, soffrano e mi lascino. Allora lotto di più, mordo per avere la mia casa, mi serve una sfida, un allenamento per farmi le spalle larghe per sorreggerli. Il pericolo ora è fermarmi a pensare, con la paura di non farcela che bussa alle spalle e la mia "frase salvavita" che si fa largo tra le labbra "hai alternative?". No Laura, non ne hai, puoi solo andare avanti, fermarti non servirebbe a nessuno, tanto meno a te. Lo so che a volte sembra tutto banale e relativo nel micro mondo di ogni individuo, ma sai che un giorno capirai perché sta accadendo tutto questo … tutto accade a luglio e lo sai…

Ieri sera ho scoperto che anche mia sorella scrive. Non so se abbia un blog o se scrive solo per se. Non l’ho fatto per spiarla, aveva lasciato il pc acceso (come al solito) e quando sono andata a spegnere ho visto il suo scritto, lodevole tra l’altro. E’ fatta così inizia sempre tante cose, “fa il grosso” e poi lascia che ai dettagli ci pensino gli altri. Forse è un suo modo per chiedere il aiuto. E’ preoccupata anche lei per la chiusura della ditta, come biasimarla. L’impresa di famiglia è stata la nostra terza sorella, quella più viziata, quella che ci ha sempre portato via papà, che ha condizionato la vita di tutti noi. Per lei è forse più difficile: ha vissuto la scissione, i tradimenti, il cambio generazionale, l’indipendenza e forse è anche un po’ la sua creatura. Mi sono fossilizzata a pensare a come cambierà la mia vita nei prossimi mesi e non ho poi pensato molto alla sua malinconia, sarà che siamo tutti saturi di quest’anno così intenso. Io in un modo o nell’altro m’inventerò qualcosa, alla fine sembra sempre che alle persone grasse non possa capitare nulla di grave. Rimbalziamo tra i problemi protetti dai nostri cuscinetti e, alla fine, troviamo sempre un motivo per sfoderare il nostro sorriso.

Non so come sarà per lei, se le basterà la famiglia. Alla fine siamo fortunate, me ne rendo conto, c’è data possibilità di scelta. Papà andrà in pensione e si godrà una vita della quale non sospetta nemmeno l’esistenza. Però sì, la malinconia resta per un ciclo di vita che si conclude. Ho sempre abbracciato papà rincorrendolo da un cantiere all’altro ed era forte, deciso, grintoso e maledettamente bravo nel suo lavoro. Quante volte ci siamo scontrati perché lo volevo per me…

Ora mi trovo, mio malgrado, a pensare “che sarà di noi?” e per la prima volta in modo concreto, penso all’eventualità che i miei genitori invecchino, soffrano e mi lascino. Allora lotto di più, mordo per avere la mia casa, mi serve una sfida, un allenamento per farmi le spalle larghe per sorreggerli. Il pericolo ora è fermarmi a pensare, con la paura di non farcela che bussa alle spalle e la mia “frase salvavita” che si fa largo tra le labbra “hai alternative?”. No Laura, non ne hai, puoi solo andare avanti, fermarti non servirebbe a nessuno, tanto meno a te. Lo so che a volte sembra tutto banale e relativo nel micro mondo di ogni individuo, ma sai che un giorno capirai perché sta accadendo tutto questo … tutto accade a luglio e lo sai…

e ne ho trovato un altro diblog spettacolo. per gli amanti della fotografia e delle stille di saggezza c’è BUBA (http://www.buba.it) ecco alcuni esempi…..

Bisognerebbe tentare di essere sempre felici, 
non fosse altro per dare l’esempio. 

J.Prevert

 

Il vero viaggio di scoperta non consiste 
nel cercare nuove terre, 
ma nell’avere nuovi occhi. 

Voltaire 

L’amore è un’erba spontanea, 
non una pianta da giardino. 

I. Nievo 

Nella vita, 
metà dei fallimenti derivano 
dal trattenere il proprio cavallo 
quando sta per saltare.

J e A. Hare

E’ impossibile godere appieno dell’ozio 
se non si ha un sacco di lavoro da fare.

K.Jerome 

Ci sono due modi di vivere la tua vita. 
Una è pensare che niente è un miracolo. L’altra è pensare che ogni cosa 
è un miracolo. 

A.Einstein 

Tre cose ci sono rimaste del paradiso: 
le stelle, i fiori e i bambini. 

D. Alighieri(…per chi ha Dante nelle vene…)

 

 

Perdere l’entusiasmo provoca rughe nell’anima.

S. Ullman

e ne ho trovato un altro diblog spettacolo. per gli amanti della fotografia e delle stille di saggezza c’è BUBA (http://www.buba.it) ecco alcuni esempi…..

Bisognerebbe tentare di essere sempre felici,
non fosse altro per dare l’esempio.

J.Prevert

Il vero viaggio di scoperta non consiste
nel cercare nuove terre,
ma nell’avere nuovi occhi.

Voltaire

L’amore è un’erba spontanea,
non una pianta da giardino.

I. Nievo

Nella vita,
metà dei fallimenti derivano
dal trattenere il proprio cavallo
quando sta per saltare.

J e A. Hare

E’ impossibile godere appieno dell’ozio
se non si ha un sacco di lavoro da fare.

K.Jerome

Ci sono due modi di vivere la tua vita.
Una è pensare che niente è un miracolo. L’altra è pensare che ogni cosa
è un miracolo.

A.Einstein

Tre cose ci sono rimaste del paradiso:
le stelle, i fiori e i bambini.

D. Alighieri(…per chi ha Dante nelle vene…)

Perdere l’entusiasmo provoca rughe nell’anima.

S. Ullman

Leggevo blog sta sera, alla ricerca di qualche nuovo spunto e mi sono imbattuta in Francesca (http://augusto.blog.tiscali.it/).
Si chiedeva se ci si può innamorare di qualcuno parlandoci al telefono (nel suo caso per lavoro). Io sono assolutamente convinta che sia possibile, sarà che mi sono innamorata più di una volta in chat. A dirlo sembra una cosa sconvolgente, una diavoleria della famigerata generazione X (avessi trovato uno che abbia saputo spiegarmi il concetto di generazione X), ma in realtà trovo che sia la cosa più, paradossalmente, coinvolgente e appagante. Perchè si ascolta e si parla, cosa troppo spesso sottovalutata. E non si passa la serata con lui che ti guarda la scollatura, tu che gli conti i capelli, lui che si atteggia come il figo paura della situazione e tu che non ti inerpichi su tacchi vertiginosi. Ci si aspetta. Belle emozioni, travolgenti tanto da potersi permettere una notte intera di pensieri, poco importa l’età. Si sta lì nel proprio buio, come quando si viene bendati: non sai se lui ti bacerà, e dove lo farà ma ci si sente addosso le sue labbra ancora prima che ci sfiorino. Capita, capita…facci sapere come va il seguito… perchè un seguito ci sarà eccome! Perchè da questo monitor, o al telefono, si è costretti a rivalutare la forza delle parole meditate. E si pesa qualsiasi cosa: l’inflessione, le pause, l’interpretazione. E vivi di stille, di messaggi. Aspetti la buonanotte, il buongiorno e al primo sgarro ti dici "ecco ho frainteso tutto" salvo poi , due secondi dopo il consueto orario, trovarti il messaggino "scusa mi sono addormentato" e allora ti ritrovi ancora sola e imbesuita nella tua camera a sorridere e sospirare. E poi arrivano i primi appuntamenti. E tu che di solito sei impeccabile, vestito adatto, scarpa giusta, trucco in tinta, sprofondi nel più devastante stato di idiozia adolescenziale (fosse anche che hai 70 anni) e ti metti a fare i conti con Mr X. Perdi le abituali sicurezze, e cerchi di aprire la porta almeno 8 volte: "ho scordato il cellulare, opsh le chiavi, trucco ok? Merda piove mi si arricciano i capelli" e ritrovi quei sorrisi da paresi che non trovavi più da quando hai tolto l’apparecchio a 12 anni. Ma è giusto così, perchè innamorarsi significa scendere dal piedestallo, togliere la maschera e quando incontri qualcuno in chat o, per qualche buffo caso della vita, per telefono, sei stanco dei filtri e vuoi solo toccare, annusare, vedere, emozionare, dare un volto a quei silenzi che ti facevano dire "è caduta la connessione?!?!?". E ci si guarda, come un sogno che si avvera, con lo stupore che si era un po’ perso, allenati come si è a scorrerci addosso con sguardi imperturbabili. E sì, ti sfiora l’idea che il lui (o la lei) possa essere un male intenzionato ma, tu lo sai dentro di te che non è così e sarà bellissimo, e sarà tuo… lo senti già magicamente tuo.

Leggevo blog sta sera, alla ricerca di qualche nuovo spunto e mi sono imbattuta in Francesca (http://augusto.blog.tiscali.it/).
Si chiedeva se ci si può innamorare di qualcuno parlandoci al telefono (nel suo caso per lavoro). Io sono assolutamente convinta che sia possibile, sarà che mi sono innamorata più di una volta in chat. A dirlo sembra una cosa sconvolgente, una diavoleria della famigerata generazione X (avessi trovato uno che abbia saputo spiegarmi il concetto di generazione X), ma in realtà trovo che sia la cosa più, paradossalmente, coinvolgente e appagante. Perchè si ascolta e si parla, cosa troppo spesso sottovalutata. E non si passa la serata con lui che ti guarda la scollatura, tu che gli conti i capelli, lui che si atteggia come il figo paura della situazione e tu che non ti inerpichi su tacchi vertiginosi. Ci si aspetta. Belle emozioni, travolgenti tanto da potersi permettere una notte intera di pensieri, poco importa l’età. Si sta lì nel proprio buio, come quando si viene bendati: non sai se lui ti bacerà, e dove lo farà ma ci si sente addosso le sue labbra ancora prima che ci sfiorino. Capita, capita…facci sapere come va il seguito… perchè un seguito ci sarà eccome! Perchè da questo monitor, o al telefono, si è costretti a rivalutare la forza delle parole meditate. E si pesa qualsiasi cosa: l’inflessione, le pause, l’interpretazione. E vivi di stille, di messaggi. Aspetti la buonanotte, il buongiorno e al primo sgarro ti dici “ecco ho frainteso tutto” salvo poi , due secondi dopo il consueto orario, trovarti il messaggino “scusa mi sono addormentato” e allora ti ritrovi ancora sola e imbesuita nella tua camera a sorridere e sospirare. E poi arrivano i primi appuntamenti. E tu che di solito sei impeccabile, vestito adatto, scarpa giusta, trucco in tinta, sprofondi nel più devastante stato di idiozia adolescenziale (fosse anche che hai 70 anni) e ti metti a fare i conti con Mr X. Perdi le abituali sicurezze, e cerchi di aprire la porta almeno 8 volte: “ho scordato il cellulare, opsh le chiavi, trucco ok? Merda piove mi si arricciano i capelli” e ritrovi quei sorrisi da paresi che non trovavi più da quando hai tolto l’apparecchio a 12 anni. Ma è giusto così, perchè innamorarsi significa scendere dal piedestallo, togliere la maschera e quando incontri qualcuno in chat o, per qualche buffo caso della vita, per telefono, sei stanco dei filtri e vuoi solo toccare, annusare, vedere, emozionare, dare un volto a quei silenzi che ti facevano dire “è caduta la connessione?!?!?”. E ci si guarda, come un sogno che si avvera, con lo stupore che si era un po’ perso, allenati come si è a scorrerci addosso con sguardi imperturbabili. E sì, ti sfiora l’idea che il lui (o la lei) possa essere un male intenzionato ma, tu lo sai dentro di te che non è così e sarà bellissimo, e sarà tuo… lo senti già magicamente tuo.

AUGURI SCRICCIOLO

C’era tutto il mio mondo sta sera su quel terrazzo. Come un cerchio che si chiude, sta sera ci guardavamo sorridenti, in armonia. Eravamo numeri pari tenuti per mano, sguardi incrociati e compiaciuti nell’aura della luce tremolante delle candele.

Il mio scricciolo felice per i regali, come fosse un Natale solo per lui. Dolce nelle parole più grandi di lui, capace di sciogliere anche i cow boy più duri.

Bellissimo vederti sereno nella mia famiglia, seduto per terra a montare i giochi del piccolo, come fossi uno "zio vero". Bellissimo averti nella mia vita, incastonato come l’ultimo tassello di un puzzle che ha senso solo con la tua presenza.

 

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