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Marea

e il naufragar m'è dolce in questo mare

Mese

dicembre 2004

Il mondo in questi giorni sembra una slot machine impazzita con i numeri che continuano a girare… la prima notizia l’ho sentita che eravamo a 3.000 vittime e già mi sembrava l’apocalisse …oggi siamo a 70.000 e ancora i numeri girano…. questa volta il mare che amo ha portato la morte…. e soprattutto la paura di morire. Aggrappati ad una palma, naufragati su qualche spiaggia o davanti alla tv, ci siamo sentiti piccoli come forse siamo, così nudi davanti alla morte. Non so fare altro, non so capire. Cavallette, terremoto e maremoto, sta accadendo tutto e io lecco le mie ferite e penso che è tutto così difficile da sopportare. Sono piccola anche di fronte alla vita.

Scrivo una canzone che può sembrare non dica niente … ma mi fa pensare a tutti i sogni e a tutte le speranze che sono rimaste come conchiglie abbandonate sulla riva.

…alle vite spezzate

AGNESE

Se la mia chitarra piange dolcemente

stasera non è sera di vedere gente

e i giochi nella strada che ho chiusi

dentro al petto, mi voglio ricordare.

lo penso ad un barcone rovesciato

al sole in un giorno in pieno agosto

le biciclette in riva al mare.

Agnese mi parlava nella sabbia infuocata

ed io non so perché non l’ho dimenticata.

Lei mi raccontava di quello che la gente

diceva del suo corpo con malizia ed allegria

ed io che sto provando le cose che provavo ieri

non ho capito ancora se è gelosia

o se sono prigioniero di questo cielo nero

e di un ricordo che fa male

e se continuo a bere i miei liquori inquinati

è vero che quei giorni non li ho dimenticati.

È uscito un po’ di sole da questo cielo nero

l’inverno cittadino sembra quasi uno straniero

Agnese, dolce Agnese color di cioccolata

adesso che ci penso non ti ho mai baciata.

Il mondo in questi giorni sembra una slot machine impazzita con i numeri che continuano a girare… la prima notizia l’ho sentita che eravamo a 3.000 vittime e già mi sembrava l’apocalisse …oggi siamo a 70.000 e ancora i numeri girano…. questa volta il mare che amo ha portato la morte…. e soprattutto la paura di morire. Aggrappati ad una palma, naufragati su qualche spiaggia o davanti alla tv, ci siamo sentiti piccoli come forse siamo, così nudi davanti alla morte. Non so fare altro, non so capire. Cavallette, terremoto e maremoto, sta accadendo tutto e io lecco le mie ferite e penso che è tutto così difficile da sopportare. Sono piccola anche di fronte alla vita.

Scrivo una canzone che può sembrare non dica niente … ma mi fa pensare a tutti i sogni e a tutte le speranze che sono rimaste come conchiglie abbandonate sulla riva.

…alle vite spezzate

AGNESE

Se la mia chitarra piange dolcemente

stasera non è sera di vedere gente

e i giochi nella strada che ho chiusi

dentro al petto, mi voglio ricordare.

lo penso ad un barcone rovesciato

al sole in un giorno in pieno agosto

le biciclette in riva al mare.

Agnese mi parlava nella sabbia infuocata

ed io non so perché non l’ho dimenticata.

Lei mi raccontava di quello che la gente

diceva del suo corpo con malizia ed allegria

ed io che sto provando le cose che provavo ieri

non ho capito ancora se è gelosia

o se sono prigioniero di questo cielo nero

e di un ricordo che fa male

e se continuo a bere i miei liquori inquinati

è vero che quei giorni non li ho dimenticati.

è uscito un po’ di sole da questo cielo nero

l’inverno cittadino sembra quasi uno straniero

Agnese, dolce Agnese color di cioccolata

adesso che ci penso non ti ho mai baciata.

“PER TANTO TEMPO HO AVUTO LA SENSAZIONE CHE LA MIA VITA SAREBBE PRESTO COMINCIATA, LA VERA VITA! MA C’ERANO SEMPRE OSTACOLI DA SUPERARE STRADA FACENDO, QUALCOSA D’IRRISOLTO, UN AFFARE CHE RICHIEDEVA ANCORA TEMPO, DEI DEBITI CHE NON ERANO ANCORA STATI REGOLATI.

IN SEGUITO LA VITA SAREBBE COMINCIATA. FINALMENTE HO CAPITO CHE QUESTI OSTACOLI ERANO LA VITA

(Alfred Suoza)

…grazie a Monica

“PER TANTO TEMPO HO AVUTO LA SENSAZIONE CHE LA MIA VITA SAREBBE PRESTO COMINCIATA, LA VERA VITA! MA C’ERANO SEMPRE OSTACOLI DA SUPERARE STRADA FACENDO, QUALCOSA D’IRRISOLTO, UN AFFARE CHE RICHIEDEVA ANCORA TEMPO, DEI DEBITI CHE NON ERANO ANCORA STATI REGOLATI.

IN SEGUITO LA VITA SAREBBE COMINCIATA. FINALMENTE HO CAPITO CHE QUESTI OSTACOLI ERANO LA VITA

(Alfred Suoza)

…grazie a Monica

BUONE NATALE A TUTTI!!!!!!!

BUONE NATALE A TUTTI!!!!!!!

Sono ufficialmente una lacrimevole zia paturniosa…. però il mio piccolo ieri era il più bello del mondo su quel palco!!!

Sono ufficialmente una lacrimevole zia paturniosa…. però il mio piccolo ieri era il più bello del mondo su quel palco!!!

 

LA MIA CARRIE SCEGLIE AIDAN

Bhè alla fine ce lo aspettavamo tutti, Carrie e Big felici per sempre anche se mi aspettavo qualche frizzo e lazzo in più e non vedevo l’ora di vedere il vestito da sposa kitsch-elegant in stile Bradshaw, ma se non altro abbiamo scoperto il nome di Big: “John”..banale ai massimi. Ma va bene così era la nostra favola moderna e ha avuto l’happy end che tutti aspettavamo…

Ma cosa sarebbe accaduto se i due protagonisti fossero appartenuti al regno della realtà? Nessuno ha avuto il coraggio di raccontare quello che sarebbe accaduto ancora e ancora a due persone fantastiche, nate appositamente per rovinarsi la vita. L’ipotesi più realistica è che Big avrebbe giocato ancora al ruolo dell’amante penitente disposto a fare la traversata atlantica su di un cavallo bianco per qualche mese, siamo buoni, anno, poi sarebbe finito con una ventenne mora avvolta in un abito di taffeta rosso fuoco, mentre Carrie avrebbe continuato a scrivere i suoi articoli triti e ritriti sul notebook, aspettando che il ciclo dei delicati fosse pronto per essere stirato.

Oppure, per i più ottimisti, si sarebbero sposati. Lei sarebbe diventata una signora estremamente elegante divisa tra cocktail benefici e serate culturali e lui sarebbe diventato un devoto marito fedele (con i capelli tinti…. perchè Big si pennella sappiatelo)e sarebbe stato il solito brillante uomo d’affari (quali affari poi non si è mai scoperto). Ma sarebbero stati ancora “Big and Carrie?” o si sarebbero persi nella normalità della vita alla quale non erano avvezzi? Big, sarebbe stato ancora interessante una volta parcheggiato il cavallo bianco e tolta quella sottile paura di vederlo sparire?

No, Aidan…. decisamente Aidan! Perchè Carrie ha bisogno di un uomo che sa ascoltare, un uomo che sa capire da come lei sbatte la porta alle sue spalle, come è andata la giornata. Un uomo che trova sempre magico e misterioso l’impegno elargito per abbinare scarpe, abito e foulard. Un uomo che si ferma a spiarla dolcemente mentre lei guarda fuori dalla finestra la pioggia che cade su New York, e magari si chiede mille volte se sta pensando a Big, ma non teme il confronto e l’abbraccia e sorride perchè sa che quello è il suo posto e terrà abbracciata la sua Carrie costi quel che costi. Non un buffone dalle gazzarre plateali, ma un uomo che ti fa tremare le gambe se ti guarda e ti dice “ti amo” perchè sai che è vero. Un uomo che sa cos’è la dolcezza e la mette in ogni singola carezza, che OGNI GIORNO ti fa sentire amata e ti da un motivo nuovo per innamorarti di lui. “OGNI GIORNO”, è questa la differenza. Perchè è pur vero che nella vita ognuno di noi vorrebbe un giorno da ricordare, ma è altresì vero che arriva un momento in cui daresti tutto per dimenticare. Non scambierei male qualche tachicardia con la maturità di un rapporto reale.

Big è un sogno e deve restare tale, è stato inventato apposta, ma è la realtà di Aidan che vorrei trovare OGNI GIORNO al mio fianco.

..al mio Aidan….

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