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e il naufragar m'è dolce in questo mare

Mese

gennaio 2012

punti di vista

Benjamin Pantier (E.Lee Masters – antologia di spoon river)

Giacciono insieme in questa tomba Benjamin Pantier, procuratore,
e il cane Nig, suo fedele compagno, conforto e amico.
Lungo la strada grigia, amici, bimbi, uomini e donne,
uscendo a uno a uno dal mondo, mi lasciarono finché fui solo
con Nig amico indivisibile, coniuge e compagno nel bere.
Nel mattino della vita io conobbi aspirazioni e intravidi la gloria.
Poi colei che mi sopravvive, accalappiò la mia anima
con una rete che mi dissanguò,
finch’io, un tempo indomabile, giacqui spezzato, indifferente,
vivendo con Nig nel retro di un sudicio ufficio.
Sotto la mia mascella è appoggiato il naso di Nig —
la nostra storia finisce nel nulla. Va’, folle mondo

 

La Signora Benjamin Pantier (Edgar Lee Masters – antologia di spoon river)

Io so ch’egli diceva che avevo accalappiato la sua anima
con una rete che lo dissanguò.
E tutti gli uomini lo amavano,
e molte donne lo compiangevano.
Ma immaginate di essere una vera signora, e di aver gusti delicati,
e che l’odore del whiskey o delle cipolle vi nausei,
e il ritmo dell’Ode di Wordsworth vi rimormori all’orecchio,
mentre da mane a sera lui gironzola
ripetendo frammenti di quella comune sentenza:
“Oh, perché inorgoglirsi quando siamo mortali?”
E poi, immaginate:
siete una donna ben dotata,
e il solo uomo con cui la legge e la morale
vi permettono di aver rapporti coniugali
è proprio l’uomo che vi riempie di disgusto
ogni volta che ci pensate — e voi ci pensate
ogni volta che lo vedete!
E’ per questo che lo cacciai di casa
a vivere col cane in una sudicia stanza
nel retro del suo ufficio.

punti di vista

Benjamin Pantier (E.Lee Masters – antologia di spoon river)

Giacciono insieme in questa tomba Benjamin Pantier, procuratore,
e il cane Nig, suo fedele compagno, conforto e amico.
Lungo la strada grigia, amici, bimbi, uomini e donne,
uscendo a uno a uno dal mondo, mi lasciarono finché fui solo
con Nig amico indivisibile, coniuge e compagno nel bere.
Nel mattino della vita io conobbi aspirazioni e intravidi la gloria.
Poi colei che mi sopravvive, accalappiò la mia anima
con una rete che mi dissanguò,
finch’io, un tempo indomabile, giacqui spezzato, indifferente,
vivendo con Nig nel retro di un sudicio ufficio.
Sotto la mia mascella è appoggiato il naso di Nig —
la nostra storia finisce nel nulla. Va’, folle mondo

La Signora Benjamin Pantier (Edgar Lee Masters – antologia di spoon river)

Io so ch’egli diceva che avevo accalappiato la sua anima
con una rete che lo dissanguò.
E tutti gli uomini lo amavano,
e molte donne lo compiangevano.
Ma immaginate di essere una vera signora, e di aver gusti delicati,
e che l’odore del whiskey o delle cipolle vi nausei,
e il ritmo dell’Ode di Wordsworth vi rimormori all’orecchio,
mentre da mane a sera lui gironzola
ripetendo frammenti di quella comune sentenza:
“Oh, perché inorgoglirsi quando siamo mortali?”
E poi, immaginate:
siete una donna ben dotata,
e il solo uomo con cui la legge e la morale
vi permettono di aver rapporti coniugali
è proprio l’uomo che vi riempie di disgusto
ogni volta che ci pensate — e voi ci pensate
ogni volta che lo vedete!
E’ per questo che lo cacciai di casa
a vivere col cane in una sudicia stanza
nel retro del suo ufficio.

AMICO FRAGILE
Evaporato in una nuvola rossa
in una delle molte feritoie della notte
con un bisogno d’attenzione e d’amore
troppo, “Se mi vuoi bene piangi ”
per essere corrisposti,
valeva la pena divertirvi le serate estive
con un semplicissimo “Mi ricordo”:
per osservarvi affittare un chilo d’era
ai contadini in pensione e alle loro donne
e regalare a piene mani oceani
ed altre ed altre onde ai marinai in servizio,
fino a scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli
senza rimpiangere la mia credulità:
perché già dalla prima trincea
ero più curioso di voi,
ero molto più curioso di voi.

E poi sorpreso dai vostri “Come sta”
meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci,
tipo “Come ti senti amico, amico fragile,
se vuoi potrò occuparmi un’ora al mese di te”
“Lo sa che io ho perduto due figli”
“Signora lei è una donna piuttosto distratta.”
E ancora ucciso dalla vostra cortesia
nell’ora in cui un mio sogno
ballerina di seconda fila,
agitava per chissà quale avvenire
il suo presente di seni enormi
e il suo cesareo fresco,
pensavo è bello che dove finiscono le mie dita
debba in qualche modo incominciare una chitarra.

E poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci,
mi sentivo meno stanco di voi
ero molto meno stanco di voi.

Potevo stuzzicare i pantaloni della sconosciuta
fino a farle spalancarsi la bocca.
Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli
di parlare ancora male e ad alta voce di me.
Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo
con una scatola di legno che dicesse perderemo.
Potevo chiedere come si chiama il vostro cane
Il mio è un po’ di tempo che si chiama Libero.
Potevo assumere un cannibale al giorno
per farmi insegnare la mia distanza dalle stelle.
Potevo attraversare litri e litri di corallo
per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci.

E mai che mi sia venuto in mente,
di essere più ubriaco di voi
di essere molto più ubriaco di voi.

AMICO FRAGILE
Evaporato in una nuvola rossa
in una delle molte feritoie della notte
con un bisogno d’attenzione e d’amore
troppo, “Se mi vuoi bene piangi ”
per essere corrisposti,
valeva la pena divertirvi le serate estive
con un semplicissimo “Mi ricordo”:
per osservarvi affittare un chilo d’era
ai contadini in pensione e alle loro donne
e regalare a piene mani oceani
ed altre ed altre onde ai marinai in servizio,
fino a scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli
senza rimpiangere la mia credulità:
perché già dalla prima trincea
ero più curioso di voi,
ero molto più curioso di voi.

E poi sorpreso dai vostri “Come sta”
meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci,
tipo “Come ti senti amico, amico fragile,
se vuoi potrò occuparmi un’ora al mese di te”
“Lo sa che io ho perduto due figli”
“Signora lei è una donna piuttosto distratta.”
E ancora ucciso dalla vostra cortesia
nell’ora in cui un mio sogno
ballerina di seconda fila,
agitava per chissà quale avvenire
il suo presente di seni enormi
e il suo cesareo fresco,
pensavo è bello che dove finiscono le mie dita
debba in qualche modo incominciare una chitarra.

E poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci,
mi sentivo meno stanco di voi
ero molto meno stanco di voi.

Potevo stuzzicare i pantaloni della sconosciuta
fino a farle spalancarsi la bocca.
Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli
di parlare ancora male e ad alta voce di me.
Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo
con una scatola di legno che dicesse perderemo.
Potevo chiedere come si chiama il vostro cane
Il mio è un po’ di tempo che si chiama Libero.
Potevo assumere un cannibale al giorno
per farmi insegnare la mia distanza dalle stelle.
Potevo attraversare litri e litri di corallo
per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci.

E mai che mi sia venuto in mente,
di essere più ubriaco di voi
di essere molto più ubriaco di voi.

provocazione

… pensavo, quante comandante donna  ci sono sulle navi da crociera? Una comandante donna avrebbe agito come schettino? Io credo che il “mostrare” sia più un gesto maschile, il porsi in parata, far venire l’invidia del pene a quelli della costa che non possono permettersi una crociera Costa… non lo so ma sto pensando alle ruote dei pavoni, maschi ovviamente

provocazione

… pensavo, quante comandante donna  ci sono sulle navi da crociera? Una comandante donna avrebbe agito come schettino? Io credo che il “mostrare” sia più un gesto maschile, il porsi in parata, far venire l’invidia del pene a quelli della costa che non possono permettersi una crociera Costa… non lo so ma sto pensando alle ruote dei pavoni, maschi ovviamente

sally ha sempre ..ragione.

sally ha sempre ..ragione.

Reazioni al terremoto

La casalinga:

una volta verificato lo stato di grazia dell’infante, veste se stessa e il pargolo,  chiama la famiglia (impanicata), sistema casaperchè non vuole impressionare i soccorritori (il casino c’era anche prima del terremoto), soprattutto in prossimità delle vie di fuga, apre le persiane come ulteriore uscita nel giardino, bagna le piante (che metti caso debba abbandonare casa almeno loro sopravvivono), mette i profumini nei caloriferi.

 

Il tecnico:

moglie tecnico: Ciao hai sentito il terremoto?

tecnico: si qui si è sentito parecchio, sai le pareti in cartongesso…

moglie tecnico: cavoli e siete usciti? ti sei spaventato??

tecnico: no ci siamo messi tutti a guardare le notizie on line :/

moglie tecnico: almeno hai chiamato i tuoi?

tecnico: no, li vedo a mezzogiorno (ndr terremoto permettendo) 😀

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