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Marea

e il naufragar m'è dolce in questo mare

Mese

gennaio 2008

Caterina che stringi la notte
e questa notte si ferma dov’è
Caterina che ascolti e non parli di te
la bellezza ti illumina il pianto

Non è un vivere sempre di Maggio
non è un cantico e questo lo sai
sfiori il tempo, conosci l’amore e lo fai
senza amore, col solo coraggio che hai

Stella incerta dell’attesa
stella sfortunata e offesa
vivido dolore, malinconia
chiudi i tuoi cancelli al mondo…
e vai via

Caterina che inganni la notte
ma questa notte tradisce anche te
Caterina che passi nel freddo che c’è
quest’inverno è già neve e rimpianto, per te

Stella incerta dell’attesa
stella sfortunata e offesa
vivido dolore, malinconia
chiudi i tuoi cancelli al mondo…
e vai via.

(…. è bellissima….)

Visto che Il Frez si è unito al coro….  continuo a canticchiare anche sul blog….

 

No, non verrai
l’orologio nella strada ormai
corre troppo per noi
So dove sei
tu non stai correndo qui da me

sei rimasta con lui.
Le luci bianche nella notte
sembrano accese per me
è tutta mia la città

Tutta mia la città
un deserto che conosco
tutta mia la città
questa notte un uomo piangerà

No, non verrai
fumo un’altra sigaretta e poi
me ne andrò senza te.
Porto con me
un’immagine che non vedrò
tu che corri da me
da un’automobile che passa
qualcuno grida va a casa
è tutta mia la città
un deserto che conosco
tutta mia la città
questa notte un uomo piangerà

Tu non ci sei
io mi sono rassegnato ormai
tu non eri per me
Tu sei con lui
cosa importa io non soffro più
forse è meglio così

Tutta mia la città
un deserto che conosco
tutta mia la città
questa notte un uomo piangerà

Visto che Il Frez si è unito al coro…. continuo a canticchiare anche sul blog….

No, non verrai
l’orologio nella strada ormai
corre troppo per noi
So dove sei
tu non stai correndo qui da me

sei rimasta con lui.
Le luci bianche nella notte
sembrano accese per me
è tutta mia la città

Tutta mia la città
un deserto che conosco
tutta mia la città
questa notte un uomo piangerà

No, non verrai
fumo un’altra sigaretta e poi
me ne andrò senza te.
Porto con me
un’immagine che non vedrò
tu che corri da me
da un’automobile che passa
qualcuno grida va a casa
è tutta mia la città
un deserto che conosco
tutta mia la città
questa notte un uomo piangerà

Tu non ci sei
io mi sono rassegnato ormai
tu non eri per me
Tu sei con lui
cosa importa io non soffro più
forse è meglio così

Tutta mia la città
un deserto che conosco
tutta mia la città
questa notte un uomo piangerà

Perchè a volte un sorriso nasce dal nulla…

E’ così, alle volte basta sapersi guardare con occhi più amorevoli e rispettosi per godere di noi stessi e di quello che ci circonda. E così è stato ieri, quando un tramonto da dipinto mi ha rubato un sorriso, o quando ho preso l’aperitivo con vecchi amici che non vedevo da tempo e raccontavano di una Laura che mi pare fortunatamente distante. E poi oggi, il sole che c’è e questa temperatura primaverile che fa molto poco "giorni della merla". E il mio lavoro, quello che quando voglio mi riesce bene, riuscire a fare in una mattinata tante cose che mi giravano per la testa. Riuscire a comprare  a 20 €  un sacco di vestitini per i bimbi e andare a prendere il mio piccolo a scuola e farlo ridere e sentirlo che mi racconta della prima lezione di geometria. Mangiare con la mia famiglia, ritornare ai vecchi tempi quando io ero quella sbagliata e tutto il resto del mondo perfetto e sentire ancora dentro di me quella voglia di amare la mia vita alla faccia di tutti e trovare un messaggio nella chat dove qualcuno mi dice "sei un angelo" e nella posta trovare notizie della mia Annat… ecco i mie buoni motivi per sorridere oggi.

Annat has been lovely, very quiet at this tme of year. …… We have lottle snow on the mountains but it is very mild. Hope all is well with you and your families. Look after yourselves. Kind regards.
Gina

(La mia finestra ad Annat)

Perchè a volte un sorriso nasce dal nulla…

E’ così, alle volte basta sapersi guardare con occhi più amorevoli e rispettosi per godere di noi stessi e di quello che ci circonda. E così è stato ieri, quando un tramonto da dipinto mi ha rubato un sorriso, o quando ho preso l’aperitivo con vecchi amici che non vedevo da tempo e raccontavano di una Laura che mi pare fortunatamente distante. E poi oggi, il sole che c’è e questa temperatura primaverile che fa molto poco “giorni della merla”. E il mio lavoro, quello che quando voglio mi riesce bene, riuscire a fare in una mattinata tante cose che mi giravano per la testa. Riuscire a comprare a 20 € un sacco di vestitini per i bimbi e andare a prendere il mio piccolo a scuola e farlo ridere e sentirlo che mi racconta della prima lezione di geometria. Mangiare con la mia famiglia, ritornare ai vecchi tempi quando io ero quella sbagliata e tutto il resto del mondo perfetto e sentire ancora dentro di me quella voglia di amare la mia vita alla faccia di tutti e trovare un messaggio nella chat dove qualcuno mi dice “sei un angelo” e nella posta trovare notizie della mia Annat… ecco i mie buoni motivi per sorridere oggi.

Annat has been lovely, very quiet at this tme of year. …… We have lottle snow on the mountains but it is very mild. Hope all is well with you and your families. Look after yourselves. Kind regards.

Gina

(La mia finestra ad Annat)

Da dove proviene la piogggia????

La pioggia proviene dalla sua fine,

dalla pozzanghera,

dal mare,

dal fiume che lei stessa ha ingrossato.

Così come la nostra ingenuità,

che si nutre di lezioni imparate a furia di piccole ingenuità.

E’ un ciclo costante,

 infinito 

vitale

che ci rende acqua e fango,

semplici,

non belligeranti,

accorti certo,

che una tempesta è sempre dietro l’angolo,

ma capaci di godere di una casa calda,

di piccoli che ci reclamano,

della musica che c’è

mentre fuori c’è la pioggia

… fuori appunto

(Commentando Fulvio)

Da dove proviene la piogggia????

La pioggia proviene dalla sua fine,

dalla pozzanghera,

dal mare,

dal fiume che lei stessa ha ingrossato.

Così come la nostra ingenuità,

che si nutre di lezioni imparate a furia di piccole ingenuità.

E’ un ciclo costante,

infinito

vitale

che ci rende acqua e fango,

semplici,

non belligeranti,

accorti certo,

che una tempesta è sempre dietro l’angolo,

ma capaci di godere di una casa calda,

di piccoli che ci reclamano,

della musica che c’è

mentre fuori c’è la pioggia

… fuori appunto

(Commentando Fulvio)

E si, ce l’ho fatta anche sta volta a farmi riconoscere. Mi sembrava strano che non avevo ancora battezzato il corso, ma ieri sera ho recuperato. Sono riuscita a svenire anche nel corridoio accanto all’aula, e quasi quasi riuscivo a guadagnarmi anche sta volta un giro in ambulanza, ma ho sfoderato tutto il mio fascino per convincere quelli dell’ambulanza a ricaricare la barella e andare a salvare qualcun’altro  in fin di vita. Wolly come al solito non si è scomposto, ma la povera Lara tramava più di me. Mentre ero lì capottata come una tartaruga sul guscio, vedevo la sua mano bianca tremare davanti ai miei occhi. Poveri, per loro era la prima volta, per me l’ennesima. Sono svenuta praticamente ovunque: in discoteca almeno un paio di volte, sul banco di scuola in seconda superiore, a casa mia di adesso (guadagnandomi anche il giro in ambulanza, che figata!!!), a casa dei miei almeno 2000 volte, ma ricordo con gusto quando sono svenuta sul tavolino in cristallo del salotto disperdendo frammenti ovunque e restando miracolosamente illesa e poi al lavoro di prima, anche lì giro in ambulanza e ovazione popolare. Insomma gli anni passano, ma ci sono delle certezze che non mi abbandonano mai.

E si, ce l’ho fatta anche sta volta a farmi riconoscere. Mi sembrava strano che non avevo ancora battezzato il corso, ma ieri sera ho recuperato. Sono riuscita a svenire anche nel corridoio accanto all’aula, e quasi quasi riuscivo a guadagnarmi anche sta volta un giro in ambulanza, ma ho sfoderato tutto il mio fascino per convincere quelli dell’ambulanza a ricaricare la barella e andare a salvare qualcun’altro in fin di vita. Wolly come al solito non si è scomposto, ma la povera Lara tramava più di me. Mentre ero lì capottata come una tartaruga sul guscio, vedevo la sua mano bianca tremare davanti ai miei occhi. Poveri, per loro era la prima volta, per me l’ennesima. Sono svenuta praticamente ovunque: in discoteca almeno un paio di volte, sul banco di scuola in seconda superiore, a casa mia di adesso (guadagnandomi anche il giro in ambulanza, che figata!!!), a casa dei miei almeno 2000 volte, ma ricordo con gusto quando sono svenuta sul tavolino in cristallo del salotto disperdendo frammenti ovunque e restando miracolosamente illesa e poi al lavoro di prima, anche lì giro in ambulanza e ovazione popolare. Insomma gli anni passano, ma ci sono delle certezze che non mi abbandonano mai.

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